Contrastare la formazione di umidità: intonaco macroporoso
Per eliminare e contrastare la formazione di muffe e umidità sui muri viene spesso utilizzato l’intonaco macroporoso, particolare tipo di intonaco capace di lasciar traspirare la parete. Infatti, l’umidità sui muri si può formare per vari motivi e può causare, di conseguenza, la formazione di muffe.
L’intonaco in generale è lo strato superficiale delle pareti perimetrali esterne ed interne, in particolare l’intonaco esterno è soggetto ad un maggiore degrado che può accentuarsi nel tempo, in funzione del clima della zona, degli agenti atmosferici e della presenza di umidità.
Ha la funzione di rendere regolari le superfici murarie e di costruire una protezione dagli agenti atmosferici. Deve possedere alcune caratteristiche come:
- Buona aderenza e compatibilità con il supporto sottostante;
- Rispondenza alle esigenze di impermeabilità, di coibenza termica e acustica e di resistenza meccanica;
- Attitudine a consentire i processi di traspirazione della parete;
L’umidità di risalita che si forma all’interno degli strati della parete può essere pericolosa per la salute personale e delle pareti. Proprio per questo utilizzare un intonaco macroporoso può rappresentare la scelta migliore, in quanto permette alla parete di “respirare”, facendo evaporare l’umidità.
Quest’ultima può formarsi per diverse cause, come:
- Presenza di percentuali di acqua residua nelle malte e nei materiali da costruzione;
- Errata posa dell’impermeabilizzazione dei terrazzi e coperture;
- Presenza di acqua nel terreno assorbita dalla parete per capillarità;
- Vapore acqueo atmosferico che tende a condensare sulla superficie e all’interno;
- Pioggia che penetra all’interno.
Tuttavia, se un edificio è costruito correttamente e viene fatta manutenzione, quando necessario, il fenomeno dell’umidità non si genera così facilmente e l’intonaco rimane intatto.
Nel caso in cui, invece, il problema dell’umidità dovesse presentarsi, un’ottima soluzione potrebbe essere l’utilizzo dell’intonaco macroporoso, che agevola lo smaltimento dell’umidità residua, e grazie alla sua struttura ne favorisce l’evaporazione. È un buon rimedio per garantire la salubrità e l’integrità della casa.
Noi dello staff di Anderlini Luciano Srl siamo specializzati in questo tipo di interventi. Se hai bisogno di risolvere il problema dell’umidità all’interno delle tue pareti non esitare a contattaci!
Pitture e rivestimenti silossanici: i vantaggi
Quando si tratta di dover scegliere tra pitture e rivestimenti per le pareti interne ed esterne, la scelta è molto vasta e il parere di un esperto si rivela fondamentale. Pitture e rivestimenti silossanici o rivestimento plastico?
Il rivestimento plastico murale acrilico a base di quarzo è un tipo particolare di rivestimento di finitura delle superfici murarie molto resistente, tuttavia in disuso al giorno d’oggi.
Si tratta di un rivestimento plastico continuo, monocomponente, opaco, acrilsilossanico ad essiccamento fisico. È un tipo di rivestimento a base di resine sintetiche acriliche in dispersione acquosa contenente al suo interno graniglie di quarzo e marmo selezionate al vaglio.
Molto usato negli anni ‘70/’80, oggi è una finitura poco utilizzata a causa dei suoi molteplici svantaggi: il quarzo, infatti, non è resistente agli attacchi di muffe, muschi ed efflorescenze. Inoltre, non è permeabile al vapore e se frattazzato con graniglia è di difficile restauro.
Situazioni e svantaggi non presenti con pitture più moderne come rasature con tonachino e tinteggi diretti su intonaco utilizzando prodotti silossanici o silicati.
In particolare, i silossani sono resine ricavate dalla silice attraverso un processo di polimerizzazione a più fasi. Successivamente le resine vengono combinate con prodotti organici o a base siliconica in modo da aumentarne l’efficacia.
Solitamente, nelle pitture silossaniche, oltre alla resina siliconica, che conferisce idrorepellenza e permeabilità, si trova anche una resina acrilica, legante con maggiori qualità di adesione.
I prodotti a base di resine silossaniche, sia rivestimenti che pitture, possiedono molte qualità e presentano una serie di vantaggi importanti come un’alta traspirabilità che impedisce la formazione della condensa, di rigonfiamenti e di un eventuale distacco del rivestimento, ma anche lavorabilità e maggiore facilità di stesura, impermeabilità, idrorepellenza e un’alta resistenza agli agenti atmosferici e al continuo cambiamento di temperatura.
Nel dettaglio:
- Idrorepellenza e impermeabilità: questi prodotti creano una pellicola dall’elevata impermeabilità sulla superficie della parete. In questo modo l’intonaco rimane asciutto e protetto dalla formazione di muffe, funghi e muschi;
- Permeabilità al vapore acqueo: la struttura reticolare di questo tipo di prodotti, dovuta alla loro natura microporosa, permette all’acqua di evaporare all’esterno. In questo modo non si verifica il problema della condensa e della formazione di rigonfiamenti nell’intonaco di fondo;
- Facilità di stesura: le pitture e i rivestimenti silossanici garantiscono un’ottima resa, grazie alla loro facilità di stesura. È importante, tuttavia, applicarle in modo corretto in quanto il rischio di causare un distaccamento dello strato di pittura superficiale è dietro l’angolo;
- Durabilità del prodotto e sostenibilità: nonostante questo tipo di pitture non sempre siano ecocompatibili, sono sicuramente sostenibili grazie alla grande durabilità del prodotto.
Per una buona riuscita del lavoro e per la scelta dei prodotti migliori per le proprie abitazioni importante rivolgersi a professionisti del settore. Proprio per questo noi della ditta Anderlini Luciano siamo qui per te, contattaci!
Cappotto termico organico: i materiali migliori da usare
Il cappotto termico è il sistema ideale per migliorare l’isolamento termico di casa, ha lo scopo di evitare muffe, umidità e sbalzi di temperatura eccessivi.
Affinché possa dare i risultati sperati, oltre ad una posa in opera professionale, la scelta dei materiali giusti è molto importante.
Per la realizzazione del cappotto termico, sia interno che esterno, è necessario utilizzare materiali con una buona conducibilità, resistenza e trasmittanza termica. I materiali utilizzabili possono essere divisi in due grandi gruppi:
- Materiali inorganici, o chimici, ottenuti attraverso un processo produttivo di tipo chimico.
- Materiali organici, derivati da fonti rinnovabili. A loro volta questi possono essere differenziati in organici naturali e organici sintetici quando vengono trattati con processi di tipo industriale.
Materiali isolanti organici
I materiali isolanti organici naturali sono prodotti realizzati con materiali di origine vegetale, animale o minerale e possono avere due tipi di struttura:
- Cellulare, ad esempio il sughero;
- Fibrosa, come per la fibra di legno mineralizzata, la lana di legno, la fibra di legno, la fibra di cellulosa, la fibra vegetale (canapa, kenaf, cocco, lino, mais, juta) e la fibra animale (lana di pecora).
Il vantaggio di questi materiali è che sono del tutto ecocompatibili, motivo che li rende una scelta perfetta nella bioedilizia, grazie anche ai loro buoni valori di conducibilità termica, capacità di trasmettere il calore. Questo plus è però compensato da uno svantaggio, ossia la bassa resistenza al vapore che richiede l’abbinamento a soluzioni di cappotto ventilato o uno strato di barriera al vapore.
Anche materiali isolanti organici sintetici possono avere una doppia struttura:
- Cellulare, come nel caso dei materiali plastici ecocompatibili (polietilene espanso – PEE e polipropilene espanso – PPE);
- Fibrosa, come ad esempio la fibra di poliestere.
Contrariamente ai materiali organici naturali, i sintetici hanno un’elevata resistenza alla diffusione del vapore e ottimi valori di conducibilità termica, perfetti per ambienti molto umidi.
Contattaci, noi professionisti della ditta Anderlini Luciano ti aiuteremo a comprendere la scelta migliore per l’isolamento termico della tua casa o ufficio, al fine di migliorare l’efficientamento energetico.
Certificazioni e normative prodotti vernicianti
In una società sempre più attenta a temi come qualità, salute, ambiente e sicurezza è importante che i prodotti utilizzati per verniciare le pareti interne ed esterne di un edificio siano dotate di certificazioni e rispettino normative a livello internazionale.
Ecco le principali:
IAQ – Indoor Air Quality: questa certificazione definisce la qualità dell’aria interna, attraverso il livello di emissioni di sostanze volatili. Queste vengono valutate attraverso una scala che va da “C” (elevate emissioni) ad “A+”. La classe A+ indica un livello molto basso di emissioni di sostanze volatili nell’aria, che se inalate, potrebbero risultare tossiche.
HACCP – Hazard Analysis and Critical Control Point: questa certificazione è un sistema di prevenzione dei pericoli di contaminazione alimentare, basata su regole che garantiscono livelli standard di igiene all’interno di locali dove si preparano, conservano, lavorano, trasformano, vendono o consumano prodotti alimentali. È richiesta anche dove sono presenti dispositivi medicali e sanitare, come ambulatori o studi medici.
In applicazione al Regolamento CE 852/2004 (protocollo HACCP), la norma UNI 11021:2002 individua i criteri di conformità per il rilascio della relativa certificazione.
ECOLABEL: si tratta di un marchio di qualità ecologica dell’Unione Europea (Regolamento CE n. 66/2010) che contraddistingue prodotti con elevato standard prestazionale ed un ridotto impatto ambientale, a partire dalla scelta delle materie prime, fino ai processi di produzione e allo smaltimento finale. Questo tipo di pitture hanno un’emissione molto bassa, prive di sostanze volatili nocive e irritanti.
CERTIFICAZIONE REI: le pitture intumescenti, ossia resistenti al fuoco, sono richieste in tutti i luoghi che devono rispondere a precise normative antifuoco, come alberghi, scuole o uffici pubblici.
CERTIFICATO EPD – Environmental Product Declaration: questo è un documento rilasciato da un organismo indipendente, che, sulla base di un’analisi del ciclo di vita dei prodotti fornisce informazioni rilevanti, verificate e confrontabili sui loro impatti ambientali.
FORMALDEIDE FREE: da tempo la formaldeide è riconosciuta come sostanza cancerogena, pericolosa per la sua elevata volatilità. Penetrando nelle vie respiratoria, anche a concentrazioni basse, può concorrere allo sviluppo di irritazioni delle vie aeree come naso e gola, dermatiti, cefalee. È pertanto necessario che le pitture utilizzate negli ambienti siano privi di questa sostanza.
IPOALLERGENICITÀ: le allergie sono un problema comune e le pitture, producendo sostanze volatili, possono creare disagi legati alla percezione olfattiva a soggetti predisposti, utilizzare prodotti specifici ed ipoallergenici è la soluzione ideale.
Esistono inoltre alcune normative, sempre aggiornate, per descrivere un prodotto. Si tratta delle normative UNI e ISO di settore, queste permettono a progettisti ed applicatori di orientarsi nel confronto delle diverse soluzioni disponibili, grazie a riferimenti chiari e trasparenti, per scegliere il prodotto più adatto ad ogni esigenza.
Utilizzare prodotti che rispettano le normative e possiedono queste importanti certificazioni, anche se non sempre richieste, è fondamentale per offrire un servizio di qualità, rendendo sicuro ogni ambiente. Contatta i professionisti della ditta Anderlini Luciano per maggiori informazioni.
Bonus ristrutturazione 50% 2023
Mantenere in buono stato la facciata esterna della propria casa è importante, anche perché questa rappresenta il primo baluardo contro acqua, fango, umidità, inquinamento e agenti atmosferici. Nel corso del tempo la facciata esterna si usura e danneggia e può portare problemi come distacco dell’intonaco, scrostature, crepe, cavillatura, rigonfiamenti, fessurazione, muffa e condensa.
La ristrutturazione della facciata di un’abitazione è una manutenzione necessaria e deve essere svolta da professionisti. È necessaria per mantenere le pareti dell’edificio in buono stato, prevenire infiltrazioni di acque e altri danni e migliorare le prestazioni di una casa in termini di isolamento termico e acustico e garantire un buon rendimento energetico.
Fino alla fine del 2022 era possibile godere del bonus facciate per questo tipo di interventi. Oggi questo bonus non esiste più (è applicabile unicamente alle spese sostenute fino al 31 dicembre 2022).
Nel dettaglio il beneficio è stato previsto per: spese del 2020 e 2021 con una percentuale di detrazione fiscale del 90% e spese del 2022 con una percentuale di detrazione fiscale del 60%. Inoltre, era prevista la possibilità di optare, in luogo della detrazione fiscale, per sconto in fattura o cessione del credito.
Ma tranquilli, non c’è da disperarsi perché per coloro che hanno necessità di fare lavori sulla facciata, anche solo una semplice tinteggiatura, ci sono al momento altre alternative per risparmiare.
Si può optare per il bonus ristrutturazione. In questo caso la percentuale di detrazione fiscale è del 50% della spesa sostenuta. Come per il bonus facciate, anche per il bonus ristrutturazione 50%, la detrazione è godibile in 10 quote annuali di pari importo, con la possibilità di optare per lo sconto in fattura o cessione del credito.
Elenco lavori ammessi al bonus ristrutturazione 50%
Come esposto dalla guida bonus ristrutturazione aggiornata dell’Agenzia Entrate, la detrazione del 50% per i lavori sulla facciata spetta per questo tipo di interventi:
- Se si tratta di singole unità abitative: rifacimento, anche parziale, modificando materiali e/o colori, intonaci e tinteggiatura esterna con modifiche a materiale e/o colori, zoccolo esterno (sostituzione con un altro avente caratteristiche essenziali diverse), tinteggiatura esterna – rifacimento modificando materiale e/o colori, grondaie (nuova installazione o sostituzione con modifiche della situazione preesistente)
- Se si tratta di facciata dell’edificio condominiale: aerosabbiatura, rifacimento con materiali e colori uguali a quelli preesistenti, intonaci e tinteggiatura esterna conservando materiali e colori uguali ai preesistenti, zoccolo esterno, grondaie.
Requisiti per ottenere il bonus
Per questo bonus, diversamente da quanto avveniva per il bonus facciate è previsto un limite massimo di spesa. La detrazione si applica, infatti, su un importo massimo di 96000 euro per unità immobiliare.
Il bonus è in essere per spese sostenute entro il 31 dicembre 2024 e se non ci sarà la proroga, per le spese del 2025, con una detrazione minore, del 36% ed il limite di spesa di 48000 euro per unità immobiliare.
In ultimo è necessario che la spesa risulti pagata con un bonifico parlante, in cui risultino causale di versamento, dati fiscali di chi fa il bonifico e i dati fiscali del beneficiario del bonifico, ossia l’impresa o fornitore.
Noi della ditta Anderlini Luciano siamo specializzati in questo tipo di interventi. Contattaci per maggiori informazioni, siamo sempre a disposizione!
Trattamento antimuffa: evita la ricomparsa di muffa sui muri
Il problema della muffa sulle pareti, purtroppo, è un fenomeno ricorrente in diversi ambienti. Questo perché spesso ci si limita a rimuoverla in modo superficiale senza procedere con un trattamento antimuffa specifico e adeguato al problema.
Esistono, infatti, trattamenti in grado di eliminare e prevenire la formazione di muffa sulle pareti. Il primo passo, però, è indagare e capire il motivo della sua comparsa.
Le conseguenze della muffa non si limitano a danni estetici, come per esempio il distacco dell’intonaco o l’indebolimento delle pareti, bensì rappresentano un rischio importante per la salute. Arieggiare con frequenza la stanza in cui è presente la parete con la muffa non è sufficiente per eliminare gli odori sgradevoli ed evitare reazioni allergiche alle spore della muffa stessa.
Cos’è la muffa?
La muffa è un organismo composto da un gran numero di spore che si moltiplicano in ambienti freddi e umidi, nutrendosi delle impurità presenti sulle pareti e dei derivati della cellulosa di cui sono composte le pitture murali.
Se si nota la ricomparsa di muffa su una parete pulita qualche giorno prima è proprio necessario rivolgersi a professionisti in grado di effettuare un vero e proprio trattamento antimuffa in modo che le spore microscopiche non si riproducano.
Come fare a risolvere il problema una volta per tutte? Come abbiamo già esposto in precedenza bisogna ricercare le cause della formazione della muffa: solitamente da ricondurre ad un’insufficiente ventilazione dell’ambiente e ad un eccessivo tasso di umidità; quest’ultimo spesso dovuto ad infiltrazioni d’acqua o alla condensa prodotta dai muri freddi. In questi casi gioca un ruolo importantissimo anche la prevenzione dell’ambiente, anche se non è sempre sufficiente.
Per evitare la ricomparsa della muffa sulle pareti è consigliato effettuare un ciclo di risanamento completo, utilizzando prodotti specifici per il trattamento antimuffa delle zone da risanare. Un ciclo di risanamento completo comprende tre fasi: pulizia delle muffe, igienizzazione della parete e applicazione della pittura.
Noti muffa sulle pareti della tua abitazione e vuoi risolvere il problema una volta per tutte? Contattaci!
Isolamento termico: risparmia energia!
Gran parte dei consumi di un ufficio o di un’abitazione è legata al riscaldamento e al raffreddamento degli ambienti, necessari per mantenere il comfort termico della casa. Un adeguato isolamento termico dell’edificio può contenere questi consumi, con un notevole risparmio di energia e denaro.
L’isolamento termico serve a ridurre il flusso di calore che viene scambiato tra interno ed esterno. Nei mesi invernali, in questo modo, il calore non si disperderà verso l’esterno e di conseguenza nei mesi estivi non penetrerà verso l’interno.
È necessario isolare tutte le superfici a contatto con l’esterno, come per esempio pareti perimetrali interne o pareti esterne. Ci sono diversi materiali e tecniche a disposizione per questo scopo: la scelta viene effettuata da professionisti del settore sulla base della tipologia di edificio, della zona climatica e delle specifiche necessità di isolamento.
I vantaggi dell’isolamento termico
Aumentare l’isolamento termico del tuo ufficio ti farà risparmiare una percentuale considerevole sulle spese di riscaldamento e di condizionamento. Inoltre, questo intervento ti garantisce un ambiente confortevole durante tutto l’anno: minori sbalzi di temperatura e meno umidità. E non solo, spesso i materiali utilizzati aumentano anche l’isolamento acustico.
Per isolare termicamente un edificio occorrono isolanti termici, ossia materiali con un valore di conducibilità termica con un valore più vicino allo zero.
Gli isolanti si distinguono in:
- Isolanti sintetici, più inquinanti;
- Isolanti minerali, impermeabili, resistenti all’umidità e alle fiamme;
- Isolanti vegetali.
Gli isolanti sintetici più utilizzati sono polistirene, poliuretano e polistirolo. Questi sono leggeri, resistenti e durevoli e vengono utilizzati sotto forma di pannelli, schiume o materassini. Un’ottima alternativa sono gli isolanti minerali, che sfruttano le proprietà della pietra pomice, della lana di vetro e della lana di roccia per ridurre la dispersione termica delle superfici. È possibile utilizzare infine anche materiali naturali come sughero o fibre di diversa natura, materiali leggeri e resistenti all’umidità.
Per scegliere il materiale isolante più giusto per la propria casa bisogna considerare la struttura dell’abitazione, il grado di isolamento e in che zona climatica ci si trova.
In presenza di un progetto adeguato, per interventi di questa tipologia è ancora possibile usufruire di bonus e agevolazioni fiscali come il bonus ristrutturazione che permette di ottenere una detrazione del 50% sulle spese sostenute, il Superbonus 90% o l’Ecobonus.
Hai bisogno di effettuare un’opera di coibentazione termica interna o esterna per il tuo ufficio o abitazione? Contattaci, definiremo le modalità più idonee al raggiungimento del miglior risultato.
I colori di tendenza del 2023
L’inizio dell’anno è il momento perfetto per rinnovare gli interni della tua casa. Scopriamo insieme i colori di tendenza per questo nuovo 2023.
Verde, viola e tortora (in una palette con azzurro, cammello e grigio) sono i colori che maggiormente verranno riproposti nelle case nel nuovo anno, anche se l’assoluto protagonista sarà il colore 18-1750, ossia Viva Magenta, Pantone di quest’anno.
È sicuramente importante scegliere i colori giusti per l’ambiente domestico per creare un luogo accogliente e rilassante e per trasmettere diverse emozioni. In linea generale i colori caldi come giallo, arancione e rosso trasmettono sensazioni positive e stimolanti, al contrario i colori freddi trasmettono fiducia e rassicurazione.
Ma i colori di tendenza del 2023 per i tuoi interni saranno:
- Viva Magenta: una tonalità di rosso, vivo e brillante, radicato nella natura e scelto dal Pantone Color Institute proprio per questo. Essere naturale in un’epoca dove tutto è governato dalla tecnologia. Il colore discende dalla famiglia dei rossi e si ispira al rosso della cocciniglia, uno dei colori più forti e brillanti in assoluto. Viva Magenta sarà dominante in ogni settore industriale: dal tessile al design industriale, dall’interior design all’architettura. È perfetto per esprimere gioia potente e stimolante, è un colore che incoraggia alla sperimentazione e all’espressione di sé. Intenso e caldo può essere utilizzato in stanze della casa come la camera da letto o il salotto, regalerà un senso di benessere e relax all’ambiente.
- Tortora: questo è un colore che trasmette un senso di calore e di intimità perché è elegante e sta bene con tutto. Con le sue nuance che virano sul grigio, sul beige fino al crema, può essere un filo conduttore per un intero ambiente, dagli arredi alle pareti. La sua raffinatezza lo rende perfetto per l’ambiente della camera da letto. Naturalmente, per spezzare e dare varietà è possibile abbinarlo in particolare con il legno, perfetto nell’accostamento con il tortora.
- Viola: questo colore esprime personalità e romanticismo, ha quel tocco misterioso che lo rende carico di emozione. Consigliamo di utilizzarlo come elemento di spicco per attirare l’attenzione. Per far risaltare al meglio queste pennellate di viola il resto dell’ambiente dovrà essere neutro. Inoltre, con le sue infinite sfumature, dallo scuro fino al Rosa Magenta, è perfetto per decorazioni o per l’ingresso di casa, questi sono infatti colori che infondono calma e accoglienza.
- Verde: è il colore dei sognatori, della natura e della tranquillità. Può essere utilizzato come colore di una parete oppure di un dettaglio significativo. Estremamente di tendenza accostato a cromie simili, per creare un ambiente sobrio e raffinato.
La scelta del colore da utilizzare per le pareti interne della propria casa va fatta anche sulla base dell’ambiente in cui viene effettuato l’intervento applicativo. In stanze come cucina e bagno, soggette ad una maggiore umidità, può essere necessario utilizzare pitture antimuffa. Queste, per le loro caratteristiche, sono disponibili nel colore bianco o in tinte pastello. Tuttavia, rimane possibile seguire le tendenze cromatiche senza arrivare a tinte medie e forti.
Vuoi esprimerti attraverso il tuo ambiente domestico e rinnovare gli interni della tua casa? Contattaci per una consulenza, saremo felici di aiutarti.
Pittura per il bagno: tipologie e vantaggi
Il bagno è senza dubbio la stanza della casa che necessita di maggior protezione e igiene e trattandosi di un ambiente particolarmente soggetto all’umidità va tinteggiato con una pittura che sia antimuffa, capace cioè di evitare l’insediamento di micro-organismi e resistente all’acqua. In questo articolo parleremo dei vantaggi e delle tipologie di pittura per il bagno.
L’alto tasso di umidità e i getti d’acqua diretti possono causare non pochi problemi. È importante dunque scegliere e utilizzare le giuste pitture per preservare l’aspetto e la salubrità dell’ambiente.
Al giorno d’oggi è sempre più pratico dipingere le pareti del bagno invece di utilizzare piastrelle. In commercio infatti esistono smalti e vernici con caratteristiche idonee per essere lavate e sanificate. Esistono prodotti idrorepellenti e nello stesso tempo fortemente traspiranti, anticondensa e antimuffa ideali per il tuo bagno.
La scarsa ventilazione, il ricambio d’aria poco frequente e l’elevato tasso di umidità a lungo andare possono portare il proliferare di muffe sui muri. La presenza di un sistema di isolamento termico a cappotto sull’edificio aiuta a prevenire questo problema, perché contribuisce a migliorare le prestazioni delle pareti e aumentare la temperatura superficiali interna, diminuendo il rischio di formazione di condensa. Se il cappotto non è presente è possibile comunque limitare questo fenomeno utilizzando una pittura traspirante con alta diffusività verso il vapore acqueo.
Quali sono i vantaggi della pittura per il bagno
Pitturare le pareti anziché ricorrere all’utilizzo di piastrelle garantisce un maggiore effetto estetico, inoltre, la posa delle piastrelle porta via uno spessore di circa 1,5 cm, centimetri che per chi ha un bagno piccolo possono fare la differenza.
L’importante è che le pitture siano idrorepellenti per non far passare l’acqua.
Tipologie di pitture per il bagno
Queste particolari pitture idrorepellenti sono composte da acqua, resine, pigmenti e additivi (antimuffa, fungicidi). In base alla percentuale di questi elementi le pitture murali vengono distinte in:
- Tempera: traspirante ma poco coprente, indicata per dipingere ambienti di uso occasionale e di servizio come ad esempio garage e cantine.
- Idropittura traspirante: consente alle pareti di permeare vapori e umidità ed è consigliato per questo per ambienti umidi e soggetti alla formazione di condensa come bagni e cucine.
- Idropittura lavabile: ricca di resine e pigmenti, garantisce buona copertura e resistenza allo sporco e allo sfregamento. È consigliata infatti per ambienti di passaggio o camere da letto.
- Smalto murale: ottima copertura e, una volta asciutto, forma un film dall’aspetto lucido, satinato o opaco. È lavabile, anche con detergenti e, dunque, è particolarmente indicato in ambienti dove è necessaria pulizia come asili, ambulatori medici, sale d’aspetto.
Hai bisogno di altri consigli per il tuo bagno? Non esitare a contattarci, noi professionisti di Anderlini Luciano siamo a disposizione.
Lana di roccia e lana di vetro: quale scegliere?
Due dei materiali maggiormente utilizzati per isolare termicamente e acusticamente edifici e sottotetti sono: lana di roccia e lana di vetro.
I materiali isolanti termici o termocoibenti, in generale, sono dotati di valori di consuttività termica inferiore a 0,10 Kcal/ (m h °C). Le loro proprietà di isolamento termico derivano dalla porosità, ossia dalle dimensioni e dal numero di pori presenti nella loro massa. Questi materiali possono essere suddivisi in due categorie:
- Materiali isolanti a celle chiuse, con porosità caratterizzata da celle non comunicanti ad esempio polistirolo espanso, poliuretano espanso.
- Materiali isolanti a celle aperte dotati di celle comunicanti e sono di consistenza variabile a seconda dei trattamenti subiti. Questi a loro volta possono essere distinti in granulari e fibrosi come lana di vetro e lana di roccia.
Cos’è la lana di roccia
La lana di roccia è ottenuta da rocce di origine vulcanica, fuse a temperatura di circa 1600°C, ridotte quindi mediante filiere in fibre lunghe e sottili. Successivamente viene eseguito un trattamento a base di leganti organici in modo da trasformare le fibre in feltri e poi in pannelli rigidi.
Pro e contro: uno dei principali vantaggi di questo materiale è il suo utilizzo per soddisfare sia le esigenze di isolamento termico, sia quelle di isolamento acustico. I materassini e pannelli in lana di roccia sono molto indicati per l’isolamento a cappotto esterno o interno sia di nuove costruzioni che per le ristrutturazioni. Inoltre, circa il 70% è composto da materiale riciclato e dunque sostenibile.
Ma, durante la posa in opera, i materiali in lana di roccia (e fibrosi in generale) prodotti in forma di feltri possono causare irritazioni della pelle e prurito, vanno dunque maneggiati con cautela e con protezioni apposite come guanti da professionisti del settore.
Cos’è la lana di vetro
La lana di vetro è un silicato amorfo ottenuto dal vetro e viene utilizzata per realizzare materassini e pannelli di elevata coibenza termica e acustica. È costituita da una serie di fili continui disposti in modo casuale, con una leggera impregnazione a base di resine formo-fenoliche per legare le fibre tra loro.
Pro e contro: questo materiale è utilizzato frequentemente in edilizia in quanto ottimo isolante termico e acustico. Inoltre, è un ottimo materiale fonoassorbente e resiste bene al fuoco. Tuttavia, qualche anno fa la lana di vetro era considerata cancerogena e pericolosa, ad oggi si è scoperto non fosse così ma comunque per maneggiarla è sempre opportuno affidarsi ad esperti del mestiere dotati di adeguate protezioni.
Tra i due materiali non ci sono grosse differenze sia per quanto riguarda le prestazioni che per quanto riguarda le caratteristiche.
La scelta del più adatto dipende dalle esigenze e dal lavoro che va effettuato ed è sempre a discrezione dei professionisti che eseguono il lavoro.
Vuoi saperne di più? Contattaci. Noi dello staff di Anderlini Luciano Srl, siamo a disposizione per rispondere alle tue domande.