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Vernice antimuffa: cos'è e come funziona

Partiamo da qui: come mai compare la muffa

La muffa in casa è un problema abbastanza ricorrente. Da qui la ricerca di informazioni per l'eventuale acquisto di una vernice antimuffa.
Fra le cause principali della sua comparsa ci sono:

  • Un problema di progettazione non corretta della struttura dell’edificio
  • Una quantità di umidità nell’ambiente molto alta, causata da una scarsa ventilazione

Il periodo di maggior comparsa della muffa è quello invernale, perché tendiamo ad aprire meno spesso le finestre e quindi a far arieggiare la stanza, impedendo così al vapore di uscire.
La muffa non è solo antiestetica ma può risultare anche dannosa per la salute, soprattutto per chi soffre di malattie respiratorie. Inoltre, col tempo, può danneggiare l’intonaco e la struttura dell’edificio.

Può essere utile acquistare un igrometro per controllare che il tasso di umidità non superi mai il 60% e adottare alcune buone abitudini:

  • aprire la finestra dopo la doccia;
  • arieggiare quotidianamente, se possibile anche più volte al giorno;
  • usare l’aspiratore della cucina durante la cottura dei cibi;
  • non stendere i panni in casa.

 

Cos’è la vernice antimuffa e come va applicata?

La vernice antimuffa è un tipo particolare di vernice che contiene al suo interno i biocidi, ossia delle sostanze chimiche create in laboratorio che agiscono sui microrganismi. Svolgono un’azione fungicida: uccidono i funghi, le muffe e le loro spore senza risultare nocivi per l’uomo.

Alla vista sono del tutto identiche alle normali pitture per pareti. Esistono due tipi di pitture antimuffa:

  • Idropitture antimuffa, con potere traspirante, che si utilizzano di solito in bagno e in cucina
  • Vernici antimuffa lavabili, utilizzate nei locali più soggetti allo sporco come il salotto e le camere dei bambini

Entrambe si applicano con lo stesso metodo delle pitture normali ma la loro stesura deve essere ripetuta ogni 4-5 anni e deve essere applicata a tutte le pareti della stanza senza lasciare aree scoperte perché la sua efficacia sia massima.

 

La vernice antimuffa funziona davvero?

Questa vernice, se applicata correttamente e mantenuta bene nel tempo, esegue il suo lavoro perfettamente.
Allora come mai può capitare che dopo pochi mesi dalla sua applicazione vediamo comparire nuovamente delle chiazze scure di muffa?
Se questo succede è perché purtroppo il problema è più in profondità rispetto a dove è possibile arrivare con una semplice pennellata. In questo caso servono interventi più drastici e mirati.

Ci sono inoltre alcuni fattori che rendono le vernici antimuffa inefficaci:

  • mancata o insufficiente ventilazione;
  • eccessiva umidità;
  • presenza di ponti termici;
  • esposizione delle pareti a nord est;
  • microclima in casa;
  • presenza di discontinuità strutturali.

 

Consigli per un corretto utilizzo

Le vernici antimuffa come dicevamo contengono sostanze chimiche che in soggetti allergici o più sensibili potrebbero scatenare reazioni come bruciore al naso o alla gola, tosse, occhi rossi e mal di testa.
Per questo è importante rivolgersi ad un professionista che saprà scegliere il giusto prodotto, evitando vernici di scarsa qualità.

 

Anderlini Luciano è un punto di riferimento a Modena per le tinteggiature e i restyling di ambienti domestici e aziendali, anche in caso di muffe e problemi legati all’umidità.
Contattaci qui, ti aiuteremo a trovare la soluzione migliore per le tue esigenze.


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Carta da parati o tinteggiatura? Tutti i pro e i contro.

Sicuramente almeno una volta nella vita, comprando casa o rinnovando le pareti della tua, ti sarai ritrovato o ritrovata a chiederti: meglio scegliere carta da parati o tinteggiatura?

Entrambe le scelte hanno lati positivi e lati negativi, vediamone alcuni.

Carta da parati: i pro

Molto in voga negli anni ’70, è tornata di moda negli ultimi anni come elemento d’arredo che rende l’ambiente più originale. Ha in effetti diversi vantaggi:

  • Ha un grande potere decorativo: ne esistono di tantissimi tipi diversi con design unici e stampe completamente personalizzabili: disegni geometrici, pattern, righe, elementi naturali, ecc.;
  • È un prodotto che già da solo arreda la stanza e la rende più interessante;
  • È coprente (ma, attenzione! Solo se la parete sotto è stata preparata e rasata a dovere);
  • Resiste al tempo: se la carta da parati è di buona qualità ha una durata media di 7-10 anni;
  • Si può lavare: generalmente la carta da parati è lavabile, ma attenzione che sia specificato sulla confezione. Per eliminare ogni dubbio la scelta migliore è la carta da parati in materiale vinilico, perfettamente lavabile e quindi ottima anche in caso di presenza di bambini;
  • Alcuni tipi di carta da parati hanno proprietà utili, come la fonoassorbenza e la capacità di contrastare l’umidità.

Carta da parati: i contro

  • Il costo, primo fra tutti: c’è da considerare, oltre al materiale, la colla e la posa, che alzano il prezzo totale del lavoro;
  • La posa non è semplice: la colla deve essere preparata da mani esperte che sanno come renderla omogenea ed evitare che lasci tracce sul muro; la carta da parati deve poi essere stesa in modo preciso, per evitare pieghe o grinze;
  • Nemmeno la rimozione è facile: soprattutto la colla, se non si usano i prodotti giusti, può diventare molto ostica da eliminare;
  • Se una piccola parte della carta da parati si danneggia, sostituirla può essere complesso;
  • Come anticipavamo sopra, la parete su cui si applica la carta da parati deve essere preparata e rasata uniformemente.

Tinteggiatura: i pro

  • È più economica rispetto alla carta da parati e più facilmente reperibile;
  • Si applica più facilmente;
  • È semplice da ripristinare in caso di piccoli danneggiamenti, anche per chi non ha troppa esperienza;
  • C’è una grande varietà di scelta: oltre alla gamma di colori ci sono tantissime finiture ed effetti applicabili alla pittura: spatolati, marmorizzati, spugnati, ecc.

Tinteggiatura: i contro

  • La sua durata è minore rispetto alla carta da parati. Dando per scontato che venga applicata da un professionista e quindi nel miglior modo possibile, deve comunque essere rinfrescata ogni 2/3 anni;
  • Se si sporca, non sempre è facile da pulire. Esistono però anche le pitture lavabili;
  • Non è decorativa, almeno non tanto quanto una carta da parati: il suo compito è marginale, fa solamente da sfondo.

 

Qualunque scelta farai, che sia carta da parati o tinteggiatura, ricorda che per un buon lavoro che duri nel tempo è fondamentale affidarsi a un professionista.
Anderlini Luciano è un punto di riferimento a Modena per le tinteggiature e i restyling di ambienti domestici e aziendali. Contattaci qui, ti aiuteremo a trovare la soluzione migliore per le tue esigenze.


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Polistirene estruso ed espanso: differenze e utilizzi

Il polistirene espanso (EPS) e quello estruso (XPS) sono due tipi comuni di isolante, entrambi provenienti dalla stessa sostanza naturale: lo stirene. Questi due prodotti sono molto simili, la differenza fondamentale sta nel processo con cui vengono realizzati.

Polistirene

Prima di definire le differenze tra i due tipi di isolanti specifichiamo la funzione generale del polistirene. Questo materiale è un polimero versatile utilizzato nella realizzazione di una vasta gamma di materiali plastici. Il polistirene, conosciuto anche come polistirolo, è molto resistente all’umidità e, indipendente dal suo processo di produzione, la sua resistenza all’umidità non varia.

Polistirene estruso e polistirene espanso: differenze

Gli isolamenti EPS e XPS utilizzano entrambi una base in polistirene. La differenza fondamentale è il processo in cui vengono realizzati questi prodotti isolanti.

L’EPS si presenta morbido al tatto caratterizzato da una struttura a “perle” e generalmente viene prodotto nel formato di blocchi la cui altezza può anche raggiungere i quattro metri.

L’XPS, invece, può dirsi sicuramente più compatto (i blocchi non superano il metro e mezzo di altezza), più corposo e presenta una superficie liscia.

Polistirene estruso e polistirene espanso: utilizzi

In genere EPS e XPS hanno una resa abbastanza alta per quanto riguarda il loro grado di permeabilità all’aria, al vapore e all’acqua. Dispongono anche di una discreta conducibilità termica e diffusione del vapore acqueo.

Questi materiali, capaci di sopportare l’azione di agenti corrosivi, vengono spesso utilizzati nell’ambito dell’edilizia, soprattutto per produrre cappotti termici.

La scelta tra polistirene espanso o estruso dipende sostanzialmente dal tipo di utilizzo che dovete farne:

  • Il polistirene espanso (EPS) è usato per l’isolamento termico in intercapedini e nei solai, nella riduzione di ponti termici e in generale in ogni elemento di discontinuità dell’involucro edilizio, oltre che nell’isolamento dal rumore da calpestio. Inoltre, il polistirene espanso è vantaggioso in quanto completamente riciclabile;
  • Il polistirene estruso (XPS) viene usato in edilizia per l’isolamento perimetrale, l’isolamento di elementi strutturali, nella coibentazione di superfici fortemente sollecitate a compressione e nell’isolamento di ponti termici.

 

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Pittura per ufficio: come scegliere la più adatta

Fino a qualche tempo fa non si pensava che l’arredamento o addirittura il colore delle pareti dell’ufficio potesse influenzare la qualità del lavoro di chi lo vive ogni giorno. Oggi possiamo affermare che la scelta della giusta pittura per l’ufficio è fondamentale per il benessere dei dipendenti e per aumentare la loro produttività.

La cromoterapia ci spiega, infatti, come i colori siano onde di energia in grado di agire sull’uomo a livello fisico, mentale ed emozionale.

Non esiste un colore giusto per tinteggiare il proprio ufficio ma ci sono una serie di fattori che è giusto considerare nella scelta della pittura più adatta. Il primo è la luminosità dell’ambiente: i colori scuri hanno la tendenza ad assorbire le radiazioni luminose mentre i colori chiari hanno la capacità di riflettere la luce. Il secondo fattore è l’immagine che si vuole dare al luogo di lavoro: più tradizionale? Meglio usare colori istituzionali come grigio, bianco o beige; per un ambiente giovane e dinamico la scelta dovrà orientarsi su tonalità vivaci come arancione, giallo, rosso o verde.

Quali sono nello specifico i benefici di ogni colore?

Colori caldi per le pareti: rosso, arancione e giallo.

La caratteristica che accomuna i tre colori è la capacità di spingere all’azione. Il rosso trasmette forza ed energia ed è particolarmente indicato per palestre, teatri o alcune aziende del settore alimentare come pizzerie o fast food, ma è da utilizzare senza esagerare perché può rendere l’ambiente nervoso. L’arancione è il colore più visibile all’occhio umano ed è molto usato nel marketing, il più indicato per aumentare il rendimento. Nello stesso modo anche il giallo, essendo vivace ed energico è l’ideale per il tuo ufficio creativo.

Colori freddi per le pareti: blu, verde e viola.

I colori freddi, al contrario delle tonalità calde, creano un’ambiente di lavoro più rilassante. Il blu è il colore più rilassante, viene spesso usato in banche, assicurazioni, studi dentistici, in generale negli uffici ad alti livelli di stress. Questo colore ti permette di mettere a proprio agio clienti e dipendenti, ispirando fin da subito fiducia.

Il verde è il colore meno faticoso da percepire ed è ottimo da usare come tinteggiature negli ambienti di lavoro intensi in termini di ore di lavoro.

Invece, il viola, unisce l’energia del rosso e la produttività del blu. È un colore associato a regalità e potere e nella sua tonalità più chiara, color lavanda, è molto efficace negli ambienti come centri estetici, spa o parrucchieri.

Pittura per ufficio: pareti bianche e grigie.

Il colore bianco è indicato per tutti gli ambienti in cui si vuole trasmettere ordine e pulizia, è, infatti, il più utilizzato per gli uffici. Tra le tonalità più utilizzate troviamo il bianco sporco (BS – RAL 9016), questo, a differenza del bianco ottico (o bianco puro) ha il vantaggio di far notare meno i segni del tempo, in quanto meno soggetto a rigature da deposito della polvere.

Il grigio, invece, è un colore formale e professionale, utilizzato per lo più in studi legali e notarili.

In conclusione, la tinteggiatura del proprio luogo di lavoro può essere considerata come un vero e proprio investimento in quanto stimola benessere e produttività.

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Pareti rosa antico: il colore che non passa mai di moda

Il rosa antico è un colore che o si ama o si odia. Ma è impossibile non ammettere che è un colore che non è mai scomparso nel tempo: è resistito alle mode e alle tendenze passeggere, continuando a essere un’opzione molto apprezzata anche per gli ambienti moderni e più chic.

Il successo delle pareti rosa antico è dovuto anche alla loro capacità di superare gli stereotipi legati al femminile, grazie al loro carattere cromatico più spento rispetto al rosa classico, che si pone come tinta quasi neutra ma assolutamente mai banale.

Nel corso degli anni le mode hanno incoronato questo colore come protagonista degli interni delle case, non solo per le pareti ma anche per finiture, arredi, e tessuti.

Il rosa antico può essere comparato al famosissimo color tortora, la tonalità di beige che negli ultimi anni ha fatto breccia nel cuore di tutti noi per il suo tocco rétro-glam, senza il rischio di risultare malinconica. Allo stesso modo il rosa antico, grazie all’aggiunta del grigio, rende la classica miscela rosso e bianco più tenue ed equilibrata, dando alle pareti un aspetto romantico ma grintoso.

Come abbinare le pareti rosa antico

Il rosa antico ha un effetto delicato se abbinato a colori pastello: giallo, verde bosco, vinaccia, sempre con un arredamento studiato ad hoc. Accostato invece al bianco o a palette neutre, come tortora e grigio perla, crea ambienti accoglienti e raffinati.

Pareti rosa antico con sfumature “ton sur ton”

Se sei un amante degli abbinamenti monocromatici, con le pareti rosa antico potrai divertirti a creare diverse sfumature con la stessa nuance: colori in tinta chiara creano molta luce e gli ambienti appaiono più spaziosi, mentre gradazioni scure rendono gli ambienti più intimi e introspettivi.

Pareti rosa antico e colori complementari

Seguendo la ruota dei colori complementari, che prevede l’accostamento dei colori in posizione opposta sul cerchio, il rosa antico, che rientra nella palette del rosso, è valorizzato dall’abbinamento con il blu o il verde salvia.

Un altro utilizzo della ruota dei colori complementari: i tre colori equidistanti

Qui la scelta è semplice: bisogna assicurarsi che i tre colori scelti siano tutti o molto tenui o molto saturi. Quindi torniamo all’accostamento fra colori pastello, ma con una tinta dominante e due a fare da contrappunto. Un’idea molto particolare potrebbe essere unire rosa antico, cappuccino e verde marino. Ben lontano dall’idea di romantico ma dall’effetto sicuramente molto chic.

 

Affidati a un professionista come Anderlini Luciano per la ritinteggiatura dei tuoi ambienti interni: siamo un punto di riferimento a Modena per i restyling e le pitture di interni ed esterni, sia per abitazioni private che per aziende.

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Tinteggiature interne: errori e rimedi

Una scarsa conoscenza delle pitture, delle loro caratteristiche e dei supporti può portare a errori molto comuni nelle tinteggiature interne, che possono però rendere vane ore e ore di lavoro.

Vediamone alcuni:

Problemi dovuti a un’insufficiente dilatazione

Se le vernici sono correttamente diluite, assicurano una perfetta dilatazione in base al supporto e alla sua capacità di assorbimento. Se invece la diluizione risulta scorretta le pennellate lasceranno il segno, perché l’incapacità del prodotto di dilatarsi provocherà degli inestetismi difficilmente camuffabili.

I distacchi delle tinteggiature interne

Prima di ritinteggiare un ambiente è fondamentale effettuare un’analisi meticolosa dello stato del supporto e una scelta corretta della vernice da utilizzare. Se questo passaggio viene ignorato è facile andare incontro ai cosiddetti distacchi.

Quali possono essere le cause principali?

  1. Sul supporto sono presenti un intonaco o una vecchia pittura che tendono a spolverare: in questo caso la nuova pittura aderisce facilmente alla polvere piuttosto che al supporto. Qui purtroppo non ci sono molte soluzioni, se non raschiare via tutto e rifare il lavoro da capo, pulendo bene il supporto in modo che sia idoneo all’applicazione della nuova pittura.
  2. È stata applicata una pittura lavabile su un fondo trattato in precedenza con più strati di pitture traspiranti o con la tempera. In questo caso il distacco è immediato, spesso anche prima della completa asciugatura del prodotto. Per evitare il problema è necessario rimuovere i vari strati stesi in precedenza fino a pulire completamente il supporto, spolverare, applicare un fissativo e solo a quel punto la pittura lavabile.
  3. Stiamo applicando una finitura su un fondo a gesso senza aspettare che sia perfettamente asciutto e indurito. Attenzione a non fare questo errore, i distacchi qui causano una serie di enormi problemi.
  4. C’è una forte presenza di umidità in risalita: purtroppo l’umidità è un problema ricorrente; degrada il supporto cementizio o gessoso e la pittura stessa, oltre a causare muffa nelle situazioni più gravi. Una buona pulizia con i prodotti giusti non è sufficiente: bisogna intervenire alla base del problema eliminandone le cause, prima di applicare prodotti e vernici.

Zone disomogenee nell’ambiente, con tinteggiature di diversa brillantezza

Ci sono diversi motivi alla base di questo inestetismo:

  • C’è stata un’applicazione troppo spessa del prodotto in una singola mano
  • Non sono stati rispettati i tempi di asciugatura fra uno strato e quello successivo
  • Le applicazioni della vernice non sono state omogenee o è stata usata un’eccessiva quantità di fissativo
  • Ci sono stati assorbimenti diversi fra le varie parti di superficie da trattare

Questi problemi possono essere risolti con alcune accortezze:

  • Applicando un nuovo strato di pittura nella zona in questione, se il problema è piccolo
  • Se invece il problema è più grave è utile applicare uno strato di fondo pigmentato idoneo

Gli sbiancamenti o decadimenti delle vernici nelle tinteggiature interne

Gli ambienti interni possono essere più o meno esposti alla luce solare, in base alla loro posizione rispetto a vetrate e finestre. Questo porta inevitabilmente a una perdita più veloce di brillantezza per le pareti più esposte. In questo caso la cosa migliore da fare è valutare in precedenza quali pareti possono avere bisogno di tinture più pigmentate o prodotti dalle migliori prestazioni in termini di durabilità nel tempo. L’alternativa è, naturalmente, ritinteggiare regolarmente le zone interessate al problema.

La formazione di muffe sulle tinteggiature interne

La muffa è un inquilino poco piacevole. Purtroppo compare spesso, in presenza di insufficiente ventilazione, condensa o, più raramente, a causa dell’umidità in risalita. Ci sono diverse soluzioni possibili, anche se non tutte definitive perché dipende dalla causa del problema.

La pittura anticondensa è una di queste.

Se la causa è un’insufficiente ventilazione dell’ambiente è possibile installare sistemi di ventilazione meccanica, oppure dedicare il giusto tempo all’areazione della stanza. Se invece la causa è un mal progettato isolamento termico allora è più difficile intervenire. In questo caso spesso si usano soluzioni solo temporanee, come pitture specifiche resistenti alla muffa.

Le efflorescenze saline

Sono depositi di sali che cristallizzano sulla superficie della muratura, riaffiorando dall’interno dei materiali edili per effetto dell’umidità. Possono col tempo sgretolare completamente l’intonaco e la pittura. In questi casi è possibile ripristinare semplicemente l’intonaco, eliminando la parte danneggiata e rifacendola, se la situazione non è troppo grave. Se invece il danno è molto esteso è fondamentale fare cicli di risanamento anti umidità.

Differenze di tinta in corrispondenza di stuccature

In questi casi il problema si evidenzia perché il prodotto utilizzato per lo stucco ha una grana e una capacità di assorbimento diverse rispetto all’intonaco. L’ideale quindi è scegliere un prodotto con una grana simile a quella dell’intonaco, attenendosi scrupolosamente ai tempi di maturazione indicati dal produttore prima di applicare il fissativo.

Effetto lavagna o “lustraggio” sulle tinte forti

Ogni tanto sui colori abbastanza scuri si verifica questo effetto. I toni intensi di colore rendono le superfici più fragili in caso di sfregamento. In questi casi ci sono soluzioni preventive come prodotti protettivi opachi, che proteggono il colore attraverso una patina trasparente applicata direttamente sulla superficie.

Segni, sporco e graffi: come ritoccare le tinteggiature interne rovinate superficialmente

Questi non sono veri e propri errori ma situazioni che volente o nolente prima o poi si presentano sempre, anche solo a causa di mobili o arredamenti vicini al muro. Non sempre è possibile fare ritocchi senza alcuna variazione cromatica evidente. Dipende da diversi fattori, fra cui:

  • qualità dei prodotti e quantità di legante presente
  • sistema di applicazione e lotti di produzione della pittura differenti
  • tonalità ed intensità dei colori
  • diluizione del prodotto
  • natura e differente assorbimento delle superfici interessate
  • condizioni ambientali che accompagnano le fasi di applicazione e di essiccazione dei prodotti
  • estensione dei ritocchi come numero e dimensione

Un professionista sa consigliare la soluzione migliore in base alla situazione: se quindi un ritocco è sufficiente o se, al contrario, è meglio valutare un ritinteggio completo.

Per essere sicuri di fare sempre le scelte migliori per la tinteggiatura dei vostri interni, che siano per una casa o per un’azienda, consigliamo sempre di affidarsi a un esperto.

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Pitture autopulenti: pro e contro

Le pitture autopulenti sono pitture da esterno che hanno una maggiore resistenza al deterioramento e una maggiore capacità di mantenimento della brillantezza, rispetto alle pitture tradizionali. Si basano su una tecnologia che crea un film protettivo, compatto e liscio, che fa da barriera allo smog, il quale resterà attaccato alla parete e verrà lavato via con la prima pioggia: ecco perché vengono definite "autopulenti".

Il segreto: il Biossido di Titanio e la fotocatalisi

Le caratteristiche antinquinanti di questo composto chimico sono date dalla sua capacità di avviare un processo di fotocatalisi: reagendo con i raggi del sole esso ha la capacità di decomporre alcune delle micro particelle dello smog e degli agenti inquinanti in genere, che grazie al film protettivo non riusciranno ad aggrapparsi alla parete e potranno essere letteralmente lavati via con della semplice acqua oppure aspettando la prima pioggia.

Le caratteristiche delle pitture autopulenti

Perché si possano definire tali le pitture autopulenti devono:

  • Essere traspirabili: ovvero permeabili al vapore acqueo
  • Essere idrorepellenti: ossia avere una bassa capacità di assorbimento e caratteristiche autopulenti
  • Avere l’effetto lotus: la capacità di proteggere la superficie senza farla entrare in contatto con acqua e agenti inquinanti
  • Avere una lunga durata: devono preservare le pareti dal sole e dalle intemperie

Quali sono i vantaggi di queste pitture innovative?

Il vantaggio principale è proprio la sua azione autopulente, che mantiene l’esterno dell’edificio luminoso e brillante, rimandando i lavori di ristrutturazione e senza alcun intervento. Non è però l’unico beneficio: queste pitture innovative sono anche più resistenti allo sfarinamento, forniscono un’elevata protezione da muffe e alghe e hanno un potere di anticarbonatazione.

Dove possono essere usate le pitture autopulenti?

Proprio per le loro caratteristiche queste pitture si prestano bene all’utilizzo da esterno, soprattutto nelle zone urbane a traffico intenso dove c’è un’alta concentrazione di smog, e nelle grandi città. Sono adatte sia per aziende che per privati e sono la soluzione ideale come finitura di rivestimenti a cappotto.

Gli svantaggi delle pitture autopulenti

L’effetto lotus delle pitture autopulenti è così definito per la sua somiglianza ai fiori di loto, che, grazie alla loro conformazione superficiale, non trattengono acqua e sporcizia. Ci sono però alcuni punti da tenere in considerazione: ciò che funziona perfettamente in natura non sempre si rivela perfetto anche nelle sue riproduzioni. Può succedere che, ad esempio, la pioggia non cada uniformemente su tutte le pareti dell’edificio e che quindi alcune zone possano non essere sempre pulite. Oppure, è il caso di prestare particolare attenzione alle strutture con alti livelli di umidità interna: le pitture idrorepellenti infatti non ostacolano solo l’entrata dell’acqua ma anche la sua uscita dal muro, rivelandosi potenzialmente una scelta sbagliata.

Per questo motivo consigliamo sempre di affidarsi a un esperto per la scelta della pittura ideale alla propria casa o azienda.

Anderlini Luciano è un punto di riferimento a Modena per i rivestimenti e le pitture.
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Idropittura: cos’è e come utilizzarla

È giunto il momento per ritinteggiare le pareti di casa e una delle soluzioni più efficaci è l’idropittura. Questa è caratterizzata, infatti, da un’ottima affidabilità e un’elevata capacità di resistenza.

Si tratta di un tipo di pittura che, necessitando di essere diluita prima del suo utilizzo, si combina perfettamente con l’acqua. La sua caratteristica principale è la resistenza, anche agli agenti esterni più aggressivi e all’umidità, proprietà fondamentale considerando il nostro territorio. Ciò è reso possibile dalla sua composizione che comprende additivi, anti-muffe, addensanti e resine. Uno dei pigmenti più utilizzati è il biossido di titanio.

Esistono diverse tipologie di idropittura, come:

  • Idropittura traspirante: ideale per gli ambienti umidi in quanto capace di prevenire la diffusione delle muffe. Si può utilizzare su pareti e superfici in gesso, stucco, cemento e intonaco soprattutto in bagni, cucine e soffitti;
  • Idropittura lavabile: idrorepellente e capace di resistere agli sfregamenti, pulibile da macchie con un panno inumidito. Solitamente è composta da resine acriliche in emulsione, cellulose, battericidi e pigmenti molto resistenti, composizione che la rende perfetta per qualsiasi ambiente della casa, soprattutto per la cucina, bagno e camere dei bambini;
  • Idropittura superlavabile: ideale per pareti esterne, grazie alla sua ottima idrorepellenza, alta resistenza a sfregamenti e lavaggi e un ottimo grado di coprenza;
  • Idropittura igienizzante: grazie alle resine acriliche presenti nella composizione compie un’azione igienizzante e antimuffa. Perfetta per locali pubblici, scuole, ospedali ma anche nelle abitazioni se è presente un soggetto allergico;
  • Idropittura termoisolante: riduce sensibilmente la trasmissione termica grazie alle microsfere cave di vetro. È l’ideale in un’ottica di risparmio energetico.

Come già anticipato, è necessario diluire l’idropittura calcolando la giusta percentuale di prodotto e di acqua. In fase di diluizione si aggiungono anche i pigmenti per la colorazione: si procede gradualmente versando nella base bianca l’acqua e il colore, mescolando con costanza fino a raggiungere la sfumatura e consistenza desiderata.

Un buon consiglio è sempre quello di rivolgersi a professionisti e utilizzare prodotti specifici e adatti all’ambiente da tinteggiare.

Non ti resta che affidarti ad Anderlini Luciano per dare nuova vita agli ambienti di casa tua. Contattaci qui.


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Intonaco e rasatura: differenze

Quando si imbianca una parete è fondamentale lavorare su una superficie omogenea e per fare questo è necessario conoscere la differenza tra intonaco e rasatura e le funzioni che svolgono.

Differenza tra intonaco e rasatura

L’intonaco è uno strato di malta applicato sulle pareti per proteggerle e fornire una superficie uniforme prima della finitura finale e della tinteggiatura. È una sorta di barriera protettiva contro gli eventi atmosferici e dona un aspetto pulito e uniforme. La sua funzione è, dunque, protettiva, estetica e igienica.

Gli intonaci a base di cemento sono forti e resistenti ma presentano una scarsa traspirabilità. Una soluzione per ovviare a questa carenza consiste nell’aggiungere calce alla miscela, aumentando la capacità di respirazione dell’edificio. Di conseguenza si creerà una superfice compatta e quasi impermeabile, con una maggiore traspirabilità rispetto all’intonaco a base di solo cemento.

L’intonacatura è una fase importante durante la ristrutturazione di una casa, in quanto non solo migliora l’aspetto delle pareti ma fornisce anche una seconda protezione.

La rasatura è, invece, un processo essenziale per la preparazione del muro prima precedentemente alla stesura di pitture o finiture. Tramite l’applicazione del rasante (un tipo di stucco), la parete acquista una giusta porosità ed è in grado di garantire un ottimo risultato in termini estetici e di durabilità. Il rasante può essere a base di gesso o cemento.

Come contro, una rasatura inadeguata può compromettere l’aspetto estetico della parete e rendere evidenti i difetti. È importante rivolgersi a professionisti che conoscono materiali e tecniche giuste per una rasatura ben eseguita, durevole ed esteticamente uniforme e liscia.

Dunque, l’intonaco serve a coprire difetti sulle pareti, il rasante viene utilizzato per livellare la superficie interna ed esterna del muro prima di dipingerlo. Sono elementi complementari e necessari per una ristrutturazione ben riuscita.

In sintesi, queste sono le caratteristiche:

  • L’intonaco per le pareti viene utilizzato per diversi scopi: prima di tutto per una maggiore stabilità e protezione delle pareti. L’intonacatura riempie gli spazi tra i mattoni o le pietre, evitando la formazione di crepe o vuoti, rendendo quindi il muro più solido. Alcuni intonaci possiedono una funzione termoisolante o impermeabilizzante per proteggere la casa da umidità.
  • Il rasante per i muri è un prodotto di finitura, applicato sull’intonaco per livellare le imperfezioni.

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Contrastare la formazione di umidità: intonaco macroporoso

Per eliminare e contrastare la formazione di muffe e umidità sui muri viene spesso utilizzato l’intonaco macroporoso, particolare tipo di intonaco capace di lasciar traspirare la parete. Infatti, l’umidità sui muri si può formare per vari motivi e può causare, di conseguenza, la formazione di muffe.

L’intonaco in generale è lo strato superficiale delle pareti perimetrali esterne ed interne, in particolare l’intonaco esterno è soggetto ad un maggiore degrado che può accentuarsi nel tempo, in funzione del clima della zona, degli agenti atmosferici e della presenza di umidità.

Ha la funzione di rendere regolari le superfici murarie e di costruire una protezione dagli agenti atmosferici. Deve possedere alcune caratteristiche come:

  • Buona aderenza e compatibilità con il supporto sottostante;
  • Rispondenza alle esigenze di impermeabilità, di coibenza termica e acustica e di resistenza meccanica;
  • Attitudine a consentire i processi di traspirazione della parete;

L’umidità di risalita che si forma all’interno degli strati della parete può essere pericolosa per la salute personale e delle pareti. Proprio per questo utilizzare un intonaco macroporoso può rappresentare la scelta migliore, in quanto permette alla parete di “respirare”, facendo evaporare l’umidità.

Quest’ultima può formarsi per diverse cause, come:

  • Presenza di percentuali di acqua residua nelle malte e nei materiali da costruzione;
  • Errata posa dell’impermeabilizzazione dei terrazzi e coperture;
  • Presenza di acqua nel terreno assorbita dalla parete per capillarità;
  • Vapore acqueo atmosferico che tende a condensare sulla superficie e all’interno;
  • Pioggia che penetra all’interno.

Tuttavia, se un edificio è costruito correttamente e viene fatta manutenzione, quando necessario, il fenomeno dell’umidità non si genera così facilmente e l’intonaco rimane intatto.

Nel caso in cui, invece, il problema dell’umidità dovesse presentarsi, un’ottima soluzione potrebbe essere l’utilizzo dell’intonaco macroporoso, che agevola lo smaltimento dell’umidità residua, e grazie alla sua struttura ne favorisce l’evaporazione. È un buon rimedio per garantire la salubrità e l’integrità della casa.

Noi dello staff di Anderlini Luciano Srl siamo specializzati in questo tipo di interventi. Se hai bisogno di risolvere il problema dell’umidità all’interno delle tue pareti non esitare a contattaci!